Attention : dragueurs ! I Francesi e l’arte di rimorchiare…

Oggi voglio parlare di un argomento più leggero, di quegli aneddoti che se da un lato non hanno un grande interesse culturale, dall’altro in fondo raccontano qualcosa delle persone.

La prima volta che andai a Parigi da sola, e parlo di più di dieci anni fa ormai, qualcuno mi mise in guardia: “Attenta ai provoloni!”

(ndr. provolone/provola = termine delle mie parti – e non solo – per dire rimorchione, uno che ci prova, tendenzialmente sempre e con chiunque. In francese, provola = dragueur).

Tuttavia all’epoca non diedi molta importanza a queste parole e non feci caso a quei due tre tipi che – in una settimana – si approcciarono in modo, diciamo, galante.

Trasferita a Parigi, non immaginavo che mi sarei imbattuta in cotanti figuri appartenenti al genere “provola-patentato”, e se i primi mi hanno colto impreparata, man mano ho imparato a rispondere in modo da stroncarli sul nascere, ma devo ammettere che il loro savoir faire mi ha più volte sorpresa e divertita!
Che siano indigeni DOC o di altre nazionalità francofone, se iniziano a parlarti francese puoi scommettere che ci sanno fare! Chi più diretto, chi con strategie le più svariate, ognuno ha il suo metodo, ma hanno tutti in comune quella dose di sfacciatagine che neanche i nostri migliori latin lovers, e allo stesso tempo una gentilezza e galanteria molto french-style, e tanto tanto rispetto e discretezza.
La cosa che mi ha più spiazzato di questi rimorchioni – dragueurs – è il fatto che si tratti di “strateghi di strada”.

I Francesi e l'arte di rimorchiare...
per strada.

Esatto, tutto ciò avviene per strada! Non amici di amici, quindi, presentati una sera uscendo in compagnia; non ragazzi incontrati ad esempio in una sala da ballo, dove è facile che tra un passo e l’altro inizi una conversazione (per tutti loro si potrebbe aprire un capitolo a parte); si tratta invece di veri e propri sconosciuti che piombano nella tua beata spensieratezza senza che ci sia nessun contesto vagamente familiare: il contesto lo creano loro.
Gli basterà osservarti un poco per trovare un appiglio a cui agganciarsi e iniziare con te una conversazione nel modo più naturale possibile, tanto che lì per lì non ti sembrerà nulla di “sospetto”. Impavidi, sprezzanti dei numerosi due di picche quotidiani, vanno avanti come treni passando da un tentativo all’altro, convinti che, per la legge dei grandi numeri, prima o poi una ci casca!
Per cui, fanciulle, se siete da sole per le strade o nei parchi parigini, occhi aperti! Preparatevi a vederne di tutti i colori, perché a Paris – complice forse la città? – i dragueurs spuntano come i venditori di ombrelli quando piove, e hanno affinato un sistema di “abbordaggio” così spontaneo e geniale che vi renderete conto di aver dato loro troppa corda solo quando vi chiederanno il numero.
Avevo pensato di scrivere un libro sul tema, ma direi che può bastare una piccola classifica qui. Se siete curiosi, ecco a voi…

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