da Roma a Paris: mi presento!

Sissi miniatura

Romana, da sempre innamorata di Roma e di Parigi, abituata agli agi e disagi di una capitale, appassionata d’arte a 360 gradi, non potrei vivere se non in una città ricca di bellezza e cultura, multietnica, affollata, frenetica, avvezza al caos dei turisti e di cittadini che vanno sempre di corsa ma che sanno anche rilassarsi e divertirsi alla grande…

Giugno 2013 e dalla Ville éternelle passo alla Ville lumière: sola andata!

Finalmente realizzo un sogno che ho fin da piccola, da quando feci un tour in camper della Francia con la mia famiglia.

Ma torniamo un attimo al 1994: vedo città incantevoli, ognuna con la sua cattedrale gotica dalle innumerevoli vetrate, i castelli della Loira, la Bretagna e la Normandia con Mont Saint Michel, le autostrade da cui posso ammirare distese di girasoli alti più di me! E quei tre giorni a Paris… Il Louvre con la Gioconda che ho appena studiato a scuola, il Sacré Coeur con la sua lunga scalinata piena di venditori ambulanti, la Torre Eiffel su cui salgo per la prima volta, Notre Dame, che doveva essere la ciliegina sulla torta di tutte le chiese gotiche viste in viaggio, e che invece troviamo incartata per restauro (e non c’è ancora internet che ti avvisa prima), il Parco dei Principi in cui entro con mio fratello, Disneyland!! con la sfilata dei personaggi Disney e i fuochi d’artificio infiniti visti dal camper nel parcheggio… Non so “cosa” di preciso mi colpisce, non si può dire che non abbia mai visto altri bei posti, e a 9 anni ho già girato mezza Europa… e abito pure a Roma (tra l’altro). Ma quei tre giorni a Paris mi rapiscono, e cresco col profondo desiderio di tornare da quelle parti, prima o poi.

Devo aspettare fino all’università per poterci tornare, ma poi non smetto più e, una volta da sola, una volta con gli amici, una volta in famiglia… il tempo “senza Paris” si fa sempre più breve, finché i casi della vita non mi portano, finalmente, a salire su quel treno.

Sì, mi sono trasferita da Roma a Paris in treno.

Perché avevo un bel valigione, un trolley, uno zaino, borsa e marsupio, e l’aereo era troppo dispendioso. E poi perché non volevo chiudere gli occhi e risvegliarmi in Francia senza neanche accorgermene! Volevo gustarmelo tutto il viaggio verso Parigi. Volevo che fosse un viaggio lungo, per poter pensare a quello che lasciavo, chiedermi cosa avrei fatto lì e se avevo preso la decisione giusta. Volevo viaggiare di giorno, per vedere le terre che stavo attraversando, il paesaggio che cambiava, le scritte delle stazioni che dall’italiano passavano al francese.

Volevo avvicinarmi piano piano alla mia nuova vita.

Perché “la mia Paris”?

Credo di essere un’inguaribile innamorata di questa città, ma se c’è una cosa che mi è sempre mancata nel mio soggiorno parigino è stato il poter condividere la mia meravigliosa vie en rose con i miei cari, parenti e amici rimasti in Italia.

Vuoi perché i primi tempi tornavo spesso “giù” e ogni volta era come se non fossi mai partita, vuoi perché tornavo sempre per troppo poco tempo e non c’era modo di raccontare e mostrare foto a tutti, né di incontrare tutti! Vuoi perché alla fine ero più io che mi informavo su avvenimenti e gossip dei miei amici più che loro chiedere a me cosa stessi combinando fuori… insomma, la Parigi che stavo vivendo è rimasta sempre solo “mia”.

Mentre ero a Parigi ho anche pensato di aprire (e ho aperto) un blog in cui mi proponevo di mostrare la ville dal mio punto di vista, perché mi ero scontrata con persone (italiane, francesi o altro) che non solo non amavano Parigi come me – e raggiungere i miei livelli, capivo fosse difficile – ma quasi la odiavano e si sentivano “costretti” a viverci solo per motivi lavorativi vari ed eventuali; e questo proprio non lo capivo! Come era possibile che qualcuno detestasse la mia Paris? Se solo la vedessero con i miei occhi… mi dicevo.

Fu così che mi riproposi di offrir loro una nuova visione della città, convinta che non si potesse rimanere indifferenti a tanto charme. Ma, ahimé, gli impegni lavorativi e gli hobby a cui non volevo proprio rinunciare, mi hanno fatto abbandonare il blog – che si doveva chiamare Paris en mouvement – ancor prima di scriverci su.

Ora che sono tornata in Italia ho deciso di riprendere il PC in mano e raccontarvi la mia visione di Parigi, quello che ho o non ho vissuto, curiosità, aneddoti, un po’ di storia, insomma tutto quello che mi fa così tanto emozionare di questa bella città. Attraverso questo blog voglio ricordare le avventure – e disavventure – della mia vie parisienne e condividerle con chi in questi anni era lontano; voglio respirare un po’ di aria parigina e sognare di essere ancora là, ma soprattutto voglio farvi vedere questa città con i miei occhi, nella speranza di darvi info utili e interessanti, ma anche di far incuriosire e, chissà, appassionare, chi tra voi ancora non la apprezza.

Benvenuti tutti nella mia Paris! ^_^

J'ai deux amours, mon pays et Paris

Ho due amori, il mio paese e Parigi

Joséphine Baker

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