Ricordo ancora quel gennaio 2015, un altro messaggio nella mia casella di posta di Conversation Exchange, un altro francese che si proponeva di fare un tandem linguistico.
“Un insegnante di storia che sta preparando una tesi di dottorato in co-tutela con un’università italiana; conosce già abbastanza bene l’italiano, si interessa di storia e letteratura… ok si può fare!” mi dissi.
Ma andiamo avanti.
Io risposi. Tardi, ma risposi. E, d’accordo per fissare un appuntamento, misi subito in guardia il mio nuovo compagno di tandem che sarei stata un’insegnante molto severa, gli avrei fatto notare errori e piccole inesattezze e avrei preteso da parte sua lo stesso trattamento. Ero stanca, infatti, di quei Francesi che, per paura di offendermi o semplicemente per disinteresse, non correggevano i miei errori nell’esprimermi, che fossero di pronuncia, grammatica o vocabolario.
Io cercavo la perfezione.
Quindi, caro Bernard, patti chiari amicizia lunga!
Ed è il caso di dirlo: così fu.
Bernard si mostrò assolutamente in linea con la mia idea di tandem: lui aveva obbiettivi linguistici elevati, per motivi anche professionali, e io ero banalmente una maniaca della lingua francese e miravo al bilinguismo per puro piacere personale.
Speranzosa di aver trovato un “prof” degno delle mie aspettative, proposi a Bernard di incontrarci vicino Opéra, e precisamente di fronte al negozio “Caravan” che avevo adocchiato qualche giorno prima…
Caravan???
Bernard mi chiese se fossi sicura del nome del posto, e in effetti mi ero sbagliata, intendevo dire Camper! Avete presente il negozio di scarpe? Ecco, quello. Ma abbiate pazienza, per me che sono una camperista nata, e soprattutto sono la negazione della moda, “camper” poteva avere solo un significato!
Ebbene, il 17 febbraio 2015 conobbi Bernard. Un uomo distinto, alto e slanciato, educatissimo – direi d’altri tempi – dai numerosi interessi e di una cultura eccezionale.
Ne nacque una bella amicizia!
Tra tutte le persone conosciute tramite Conversation Exchange, Bernard è l’unico con il quale sono ancora in contatto e ogni volta che torno a Parigi lo ritrovo volentieri, posso dire che è uno dei miei migliori amici parigini, o meglio, francesi, dato che è originario della Franca Contea, una regione al confine con la Svizzera. Merito del suo stile da gentiluomo, del piacere di poter parlare con lui degli argomenti più disparati, unito all’utilità della pratica linguistica. Grazie a lui il mio francese ha fatto passi da gigante, e sebbene abbia ancora molta strada da fare, sono sicura che con un buon insegnante come lui imparerò tante altre subtilités della lingua francese.
Parlando con lui di questo blog, si è gentilmente offerto di dare il suo contributo con alcuni articoli, che ritengo davvero interessanti e di cui lo ringrazio sin da ora. Li troverete nell’elenco qui di seguito. Quindi, buona lettura!
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