Esecuzioni a Parigi sotto l’Ancien régime
- di Bernard Hautecloque
- 04 Giugno 2018
- in Paris criminel


Come agli altri spettacoli, il pubblico plebeo manifestava rumorosamente i propri sentimenti, plaudendo o, al contrario, fischiando il boia. È capitato più volte che il patibolo fu preso a sassate, quando, secondo la folla, l’esecuzione era avvenuta troppo rapidamente.
Le esecuzioni pubbliche erano anche uno spettacolo frequente, perché la pena di morte era applicata quasi sistematicamente. Nonostante le riforme e l’efficace energia di La Reynie, nel tardo ‘600, la criminalità violenta continuava ad imperversare; e solo una minoranza dei criminali avevano da rispondere dei loro fatti davanti ad un tribunale.
I malfattori sapevano, anzi speravano, che, purché rispettassero alcune regole elementari di sicurezza, il rischio di venire preso non era grande. Ma, all’inverso, quei criminali che cadevano nelle mani della giustizia sapevano di dover «lasciare ogni speranza» anche di un trattamento umano. Insomma, la vita di un criminale, fino all’inizio dell’800, si poteva paragonare alla roulette russa: il rischio di perdere era basso; ma chi perdeva, perdeva tutto, a cominciar dalla propria vita. Pochissimi, infatti, i criminali catturati che scampavano all’esecuzione; almeno i maschi.
Le donne criminali
Pene e supplizi
La decapitazione

La ruota
Il rogo
Lo squartamento

La bollitura
Ma la pubblicità delle esecuzioni non fu abolita.
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