In che modo esprimere delusione, scontentezza, arrabbiature in francese? Esistono diverse espressioni in langage familier, alcune anche un po’ volgari, di un linguaggio “grossier” adatto solo tra amici molto intimi.
In questo articolo te ne presento alcune, con tutte le loro sfumature dalle più volgari alle più simpatiche, e le loro varianti in langage familier o in langage courant.
Qui sotto puoi trovare l’episodio del podcast in cui ti racconto questo articolo e ti faccio ascoltare la pronuncia di tutte le parole di cui parlo. Puoi ascoltare l’episodio e continuare a leggere per avere la trascrizione di tutte le frasi che dico.
Cominciamo con un’espressione che in qualche modo riguarda anche l’italiano.
Qualche giorno fa stavo leggendo un articolo sui fratelli Lumière (sì, quelli che hanno inventato il cinema), e c’era scritto così:
… ils ont galéré, Auguste et Louis Lumière …
L’articolo raccontava di quanto abbiano faticato per trovare una sala disponibile che accogliesse il loro cinematografo, di quanto siano stati snobbati dai proprietari dei locali, dai giornalisti (nessuno si è presentato alla prima proiezione) e da buona parte del pubblico (almeno all’inizio), perché tutti che pensavano che non fosse nulla di speciale.
Eh, ils ont bien galéré les frères Lumière !
Come è andata a finire la storia lo sappiamo, ma l’inizio è stato davvero difficoltoso, une vraie galère !!
Ed ecco la prima parola.
Questa parola ricorda molto la “galera”, cioè la prigione, e infatti l’origine di queste due parole è la stessa.
Tutto deriva dalle galee, o appunto galere, in francese, galères (che a parte l’R moscia, è come in italiano), che erano delle imbarcazioni militari a remi usate un po’ in tutto il Mediterraneo da vari paesi.
Ma puoi trovare molte più informazioni e curiosità in questo articolo su Galere e galeotti, e se vuoi conoscere un aspetto più macabro della vecchia Paris, dai un’occhiata alle pene di morte…
In queste imbarcazioni si remava senza sosta e si faticava parecchio. Si trattava, di fatto, di un’alternativa al carcere, tant’è che poi appunto in italiano il termine “galera” ha finito con l’essere sinonimo di prigione e i galeotti i malviventi o coloro che erano in carcere.
In francese invece, proprio in ricordo delle fatiche che dovevano sopportare questi uomini, la galère è diventata un’espressione che indica una situazione piuttosto difficile.
Ah, la galère !
Come dire: C’est difficile !
Quindi oggi si usa l’espressione c’est la galère ! o il verbo galérer per dire che una situazione è difficile da superare.
Ecco altri esempi con galérer ed altre espressioni per esprimere il disappunto o la rabbia per qualcosa:
Diciamo che se vuoi parlare un francese pulito, educato, fine fine, è meglio se dici je n’en peux plus, cioè non ne posso più, o j’en ai assez : ne ho abbastanza.
Ma torniamo alla nostra galera. Vediamo altri esempi:
In generale: Galérer pour… faire quelque chose.
Ecco ora due gruppi di espressioni che sono a mio avviso fondamentali, perché usatissime!
Putain significa – per dirla elegantemente – prostituta (prostituée in francese).
Esattamente come in italiano, quando si parla di putain invece che di prostituée, l’accezione è sempre negativa, un insulto. Questa parola non si usa però per parlare di prostitute, ma per esprimere un’arrabbiatura, un senso di scontentezza per qualcosa di spiacevole che succede o di cui ci accorgiamo da un momento all’altro.
Per l’uso che se ne fa in francese, l’espressione putain corrisponde più a quando diciamo “porca miseria” (per dirla in maniera meno volgare…)
È un’espressione passe-partout perché si può usare in qualsiasi situazione, ad esempio:
Ecco, ti confesso che io in francese lo dico spessissimo: quando sono in modalità “francese ON” c’è sempre un putain pronto a uscire…
Tuttavia, spesso le parole partono come un insulto, ma poi, a furia di essere usate, perdono la loro volgarità, e anche putain ha avuto questo epilogo. Quindi di fatto oggi è quasi un intercalare come un altro, ha forse più il senso di “cavolo” piuttosto che “ca***”.
Diverso invece è pute. Pute sarebbe di fatto un sinonimo di putain, però questo termine è usato più che altro in senso volgare. Quando i miei amici francesi mi hanno sentito dire le prime volte putain, mi hanno subito messo in guardia: oui mais pute, non, ça c’est vulgaire !
Certo, anche in questo caso, a furia di sentire una cosa finisce che si perde la gravità del senso originario.
Addirittura espressioni come fils de pute, cioè figlio di p…. dipendono dalle situazioni. Del resto, anche in italiano è tendenzialmente un’espressione molto volgare, e se lo dici arrabbiato non sarà un complimento; ma tra amici, ridendo, beh ci può essere qualche nuance un po’ più leggera…
C’è perfino chi sostiene che possa esprimere ammirazione, ad esempio:
Le fils de pute, comme il joue au foot ! Un po’ come quando a Roma diciamo “sto fijo de na mign***…. anvedi come gioca a calcio!”
UNA PICCOLA CURIOSITÀ FONETICA RIGUARDO LA PAROLA “PUTAIN”
La parte finale di putain, T-A-I-N si pronuncia con un suono che sembra una A molto nasale. Anche un’altra parola si pronuncia praticamente allo stesso modo e si scrive in modo quasi uguale: putin, che finisce con T-I-N, senza A.
Quando ho inziato a capirci qualcosa della fonetica francese, e in particolare quando ho adottato putain come esclamazione ricorrente, mi sono posta subito una domanda. Ma il presidente russo Vladimir Putin, come lo pronunciano i Francesi? Putain ??
Tecnicamente dovrebbero chiamarlo così. Ma i Francesi sono dei veri geni del male, e per non incorrere in questa gaffe colossale che potrebbe far scattare una nuova guerra più o meno fredda, hanno pensato bene di cambiare l’ortografia del nome Putin, scrivendolo in modo tale da pronunciarlo correttamente “putin”. Ecco perché in francese Vladimir Putin si scrive Poutine!
>>>>>> Ah ci tengo a precisare che il cambio di ortografia è un fatto reale, ma se il motivo vero sia effettivamente quello di non chiamare il presidente russo “putain” questa è una mia ipotesi. Avrò indovinato? <<<<<<
Il secondo gruppo di espressioni usatissime è composto da merde, mince e zut.
Merde ha gli stessi usi e significati che ha in italiano:
Un sinonimo di merde ma meno volgare è mince.
Mince in senso proprio significa esile, magro. In senso figurato è come merde, ma più “simpatico”.
Un altro parente di merde, ma meno grossier, meno volgare, è zut, che significa “merda, cavolo, accidenti, uffa!”.
Un’ultima espressione, molto simile all’italiano nei suoi vari significati, è bordel.
Come in italiano, bordel ha due significati:
1. significato proprio: bordello, luogo di prostituzione.
2. significato figurato: disordine generale, caos.
momento culturale
L’origine della parola “bordello” deriva dalle lingue germaniche in cui “borda” indicava una tavola in legno e poi per estensione una casa fatta di tavole di legno, quindi una capanna. In antico francese il bordel era quindi una sorta di capanna, di casetta in legno.
Nel XIII secolo, quando molti marinai arrivavano nei porti dopo viaggi molto lunghi in cui non avevano nessun contatto femminile, si creò un vero e proprio commercio approfittando di questa “carenza affettiva”…
In questo giro di prostituzione, però, le donne non attendevano i marinai al porto, pronte appena essi sbarcavano, ma avevano un loro quartierino un po’ più appartato… un posticino discreto! E questo quartierino era fatto in genere di casette di legno, ed era chiamato bordeau, al plurale (sempre in francese antico) bordel. Quindi i bordel erano gli appartamenti delle prostitute…
Come si è passati dal bordello inteso come luogo di prostituzione al “bordello” inteso come caos, disordine? A quanto pare, dei signori benestanti e benpensanti ritenevano questi bordelli come dei luoghi in cui regnava il disordine, inteso più come disordine “morale” piuttosto che caos in senso fisico.
Così, oggi abbiamo varie espressioni con bordel che hanno soprattutto questo senso figurato di disordine, confusione, caos. Ecco altri esempi:
E poi ci può essere un mix di tutte queste espressioni quindi unire bordel con merde: bordel de merde !
O anche un bel fritto misto unendo un po’ tutto:
putain de bordel de merde !
Che poi, come nel caso di putain, a furia di essere usate ripetutamente in certi casi perdono anche la loro volgarità, però ecco, meglio se sei proprio tra amici con cui hai una certa confidenza…
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