
I baci a Paris
Oggi, 6 luglio, oltre ad essere il compleanno di mio marito, è la giornata mondiale del bacio: World Kiss Day! Questa festa è nata in Gran Bretagna nel 1990 e ben presto si è diffusa in tutto il mondo. In diversi paesi esistono competizioni legate ai baci, dove le coppie devono restare attaccate tramite le labbra senza neanche poter mangiare né bere, se non tramite cannucce, mentre ogni tre ore è permesso loro andare in bagno, sempre rigorosamente baciandosi e con giuria al seguito. Ci sono coppie, negli ultimi anni, che sono riuscite a baciarsi per più di trenta ore, ma il record lo detengono attualmente due thailandesi che sono stati appiccicati per più di 58 ORE!!!
Certo, questo tipo di baci dal mio punto di vista ha poco di romantico e non è certo emozionante; per cui oggi, in questo giorno in cui si vogliono ricordare i sentimenti, l’affetto, l’amicizia e, immancabilmente, l’amore, preferisco ripensare a chi di baci “veri” ne ha immortalati diversi!
Alcuni fotografi del secolo scorso, parigini 100% o naturalizzati, con le loro foto hanno raccontato la vita nella (e della) città, la storia delle persone, contribuendo ad accrescere il fascino di Parigi, quella particolare atmosfera che il mondo percepisce quando si pensa alla Ville lumière.
Sto parlando di Edouard Boubat, Willy Ronis, Robert Doisneau e Brassaï.
Cosa hanno in comune questi quattro fotografi?
Essere originari di Parigi e dintorni e aver svolto parte della loro vita e carriera proprio in questa città.
Édouard Boubat (Parigi, 13 settembre 1923 – Montrouge, 30 giugno 1999)
La sua attività di foto-reporter iniziò dopo la seconda guerra mondiale, evento che segnò profondamente l’impronta che avrebbe dato al suo stile.
Gli orrori della guerra, infatti, lo turbarono così tanto, che per contrasto decise di offrire la sua carriera alla esaltazione della vita. Con uno spirito fortemente positivo, scelse di cogliere non i momenti belli e felici (troppo facile!) bensì quelli più vuoti e banali della vita, cercando di trovare ed esaltare, attraverso le sue foto, il loro lato felice.
Willy Ronis (Parigi, 14 agosto 1910 – Parigi, 12 settembre 2009)
Nato a Parigi ai piedi della collina di Montmartre, si appassionò alla rappresentazione di gruppi di persone, folle (anche durante manifestazioni politiche) e feste popolari. Anche lui operò molto a Parigi, di cui amò carpire scene di vita quotidiana.
Robert Doisneau (Gentilly, 14 aprile 1912 – Montrouge, 1º aprile 1994)
Il suo nome è principalmente legato a Parigi, sebbene i suoi lavori spazino in campi molto vari. Debuttò fotografando gli abitanti della periferia di Parigi in cui abitava, per poi estendersi all’intera città, e immortalare attimi di vita di semplici cittadini, spesso con lo sfondo di monumenti ben riconoscibili della città.
Brassaï, pseudonimo di Gyula Halász (Brașov, 9 settembre 1899 – Èze, 8 luglio 1984). Sebbene non sia parigino di nascita, è forse quello che più è stato attratto dalla capitale francese. Nato in Ungheria (in una città che attualmente fa parte della Romania), arrivò a Parigi con la famiglia già a tre anni, ma poi frequentò le scuole tra Ungheria e Germania, per tornare definitivamente a Parigi solo intorno ai 25 anni. Da allora, il suo amore per questa città diventò totale, tanto da divenire il soggetto centrale della sua attività da fotografo. Lo pseudonimo Brassaï, che in ungherese significa “di Brașoy”, è in ricordo della sua terra natìa.
Che c’entrano loro con i baci?
Tra i loro innumerevoli scatti, si possono trovare delle immagini che ritraggono giovani innamorati, mentre si scambiano baci di una sensibilità davvero unica.
Intensi, teneri, passionali, discreti, sono questi i baci delle loro fotografie, molte delle quali scattate a Parigi.
Ecco qui una carrellata delle mie immagini preferite, ma sicuramente ne avrò dimenticata qualcuna.
E voi quale bacio preferite?