Oggi vorrei rendere un piccolo omaggio a una persona che è venuta a mancare pochi giorni fa, il 25 maggio, e cioè John Peter Sloan.
Voglio dedicargli questo articolo perché lui aveva capito e metteva in pratica due cose che io condivido pienamente e che per me sono un esempio.
La notizia della sua scomparsa prematura è stata per me uno shock e motivo di grande tristezza, sebbene non lo conoscessi personalmente; ma voglio parlarne con il sorriso, perché penso sia il modo migliore per ricordare una persona che ha fatto del sorriso il mezzo di comunicazione più valido per il suo insegnamento.
Sloan non ha bisogno di presentazioni, è già molto noto. Forse ti starai chiedendo perché parlo di un insegnante di inglese nel mio blog sul francese. Ebbene ci sono due cose che mi hanno colpito molto del suo modo di insegnare e in particolare di insegnare una lingua, che si tratti dell’inglese, del francese o di altro.
La prima riguarda appunto proprio il sorriso, e cioè che si può insegnare e intrattenere, si può insegnare e divertire, si può insegnare e far sorridere, anzi in questo modo l’apprendimento è più piacevole e più efficace secondo me.
Ho conosciuto Sloan solo qualche anno fa guardando dei video su Youtube. Non sapevo che avesse partecipato a Zelig, che fosse già famoso. Quando l’ho visto ho pensato: “che bello sarebbe stato se i miei insegnanti di inglese mi avessero trasmesso l’inglese in questo modo”. Come sapete io non sono una cima in inglese, per quanto me la “cavicchi” abbastanza…
Secondo me avremmo bisogno di uno Sloan in tutte le materie.
Pensate se la storia, la filosofia, la matematica, ma anche lo stesso italiano, o lingue notoriamente complesse o noiose come la fisica, il latino… ecco pensate se fossero insegnate in questo modo. Quanto bello sarebbe andare a scuola! E magari ci sono in giro dei professori che riescono a trasmettere la passione per la loro materia come lui.
Sloan aveva un modo tutto suo per far ricordare le cose, un modo assolutamente NON noioso. Ed era questo il segreto. Se non ti annoi, le cose ti rimangono più impresse, e vale per qualunque materia. Io l’ho sempre sostenuto e in lui ho visto la realizzazione di questa idea.
E poi c’è un’altra cosa che mi ha molto colpito guardando i suoi video.
John Peter Sloan era un madrelingua inglese, eppure, molto spesso, quasi sempre, quando parlava agli Italiani (soprattutto se principianti in inglese) parlava in italiano.
Sicuramente aveva capito che noi siamo un po’ “duri di comprendonio”, quindi se parli solo in inglese è probabile che dopo due minuti stacchiamo la spina e non ti guardiamo più. Soprattutto noi principianti, perché ci scoraggiamo, facciamo fatica… è normale. È normale anche con il francese.
Ma lui entrava nella nostra mentalità, entrava nelle nostre difficoltà, e ci capiva. Rispondeva al nostro modo di parlare, e ci spiegava come tradurlo in inglese. È veramente curioso che una persona che poteva parlare totalmente in inglese, si metteva talmente nei panni dei suoi allievi, da parlare la loro lingua per permettergli di capire meglio.
Diverse volte anche in altri articoli ho un po’ criticato l’atteggiamento di certi insegnanti madrelingua di parlare solo esclusivamente la loro lingua nella convinzione che tanto, piano piano, alla fine capiremo cosa vogliamo dire no? Certo, magari c’è una fetta di persone che si trova benissimo con questo metodo, e ok!
Ma non considerano tutte quelle altre persone che invece, per lo sforzo nel capire, sono talmente scoraggiate da arrivare ad abbandonare addirittura lo studio della lingua. Senza considerare la perdita di tempo che si ha nel cercare di capire quello che ci stanno dicendo, quando basterebbe una semplice traduzione e sarebbe tutto più facile.
Secondo me, il lavoro fatto da Sloan da questo punto di vista è ammirevole!
Personalmente, sono più che convinta che se vuoi insegnare una lingua straniera devi metterti nei panni della persona che la sta imparando. Significa che la devi conoscere veramente, devi conoscere veramente quali sono le sue difficoltà. Per questo diffido un po’ da quelli che vogliono insegnare una lingua a tutto il mondo, quelli che vogliono parlare a tutti. Parlare a tutti è come parlare a nessuno.
Come fai a distinguere le difficoltà che ha ciascuno? Nel proprio modo di parlare, nel proprio modo di comunicare, nel proprio modo di articolare le parole, le lettere, i suoni, e nel costruire grammaticalmente le frasi? Sicuramente a lungo andare, alla fine tutti imparano se non sono di coccio (e se non abbandonano prima), però che fatica!
Ma sono convinta che, soprattutto all’inizio, avere qualcuno che ti introduce alla lingua straniera parlando la tua lingua ti permette di raggiungere risultati più rapidamente, con meno fatica, con meno scoraggiamento, e ancora di più se non sei tanto appassionato di quella lingua (come io con l’inglese ad esempio), ma magari devi impararla per qualche motivo, per lavoro, per amore… e di certo non hai bisogno di ulteriori bastoni tra le ruote.
Anch’io nel mio piccolo cerco di fare così con il francese, e l’insegnamento di John Peter Sloan è senza dubbio la prova che si può fare, e che funziona.
Qualche anno fa ho mostrato ad alcuni amici il progetto che stavo iniziando per il francese, e diverse persone mi hanno detto entusiaste:
Sì, Boom! gli ho detto io… Magari!! No non pretendo tanto, ma di sicuro per me è stato un signor complimento.
Che poi, i miei amici non hanno mezze misure, ci sono quelli che “ammazza Sirvié che palle co’ sto francese” e quelli che se ne escono addirittura con complimenti del genere.
Comunque, quello che volevo dirti è che questi due aspetti del modus operandi di Sloan riguardo l’insegnamento li condivido in pieno e ci tenevo a ricordarli con te.
Ti lascio ora con le parole dello stesso Sloan, che per me sono una vera guida, come insegnante e come persona.
Se vuoi veramente insegnare, devi esser indimenticabile.
Quello che comunichi deve essere indimenticabile.
That's what I'm saying, thank you very much.JOHN PETER SLOAN
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